Questo studio dimostra che Cytosorb® migliora significativamente i parametri emodinamici (dose di vasopressori) e la sopravvivenza in pazienti ustionati, con AKI e shock settico. Le ustioni severe posso rappresentare una condizione particolarmente grave per l’insorgenza di sepsi, shock settico ed instabilità emodinamica, a causa della scomparsa, parziale o totale, dell’effetto barriera che ricopre il derma. Per trattare i pazienti in queste condizioni cliniche possono essere utilizzate differenti tecniche extracorporee, in particolare l’emofiltrazione ad alti volumi tramite CRRT, che non sempre però riescono a mitigare e controllare la tempesta citochinica scatenata dal danno causato dalle ustioni. L’utilizzo di un sorbente come CytoSorb®, dedicato anche alla rimodulazione dei mediatori dell’infiammazione, potrebbe rivelarsi un valido supporto al trattamento dei pazienti ustionati. In questo studio retrospettivo osservazionale condotto su 35 pazienti ustionati gravi con shock settico e necessità di CRRT, 24 pazienti sono stati trattati con CRRT convenzionale e11 hanno ricevuto da 2 cicli ad un massimo di 6 trattamenti consecutivi con Cytosorb®, in base alle condizioni cliniche (fino al verificarsi dello shock reversal). L’endpoint primario prevedeva il monitoraggio, durante i primi 4 giorni di trattamento, dei parametri emodinamici come MAP, uso di vasopressori, valori emogasanalitici; il SOFA score, la produzione di urina e la conta piastrinica e leucocitaria. L’Endpoint secondario era la mortalità intra-ospedaliera. Dopo l’inizio della CRRT, entrambi i gruppi hanno mostrato miglioramenti generali nell’emodinamica, nel controllo del sovraccarico di fluidi e nella correzione degli squilibri acido-base ed elettrolitici. In particolare, nei primi 4 giorni di trattamento, i pazienti sui quali è stato applicato CytoSorb® hanno mostrato una significativa riduzione del fabbisogno di noradrenalina rispetto a quelli nel gruppo di controllo. Questa riduzione è stata osservata dal 1° al 4° giorno, insieme a una diminuzione della dose cumulativa media. La mortalità osservata a 270 giorni per i gruppi con sorbente e di controllo è stata rispettivamente del 45,4% e del 70,8%, e significativamente migliore secondo l’analisi della sopravvivenza di Kaplan- (p 0,0445)