Trapianto

Il trapianto di organi è ad oggi il trattamento d’elezione per i pazienti con insufficienza d’organo avanzata.
Il problema della scarsità degli organi idonei si confronta con una sempre maggiore richiesta: la conseguenza è l’allungarsi delle liste di attesa e la necessità di ampliare i criteri di selezione dei donatori, ai cosiddetti ‘criteri estesi’ (per età, presenza di comorbidità, cause di decesso). Si parla di Extended Criteria Donor (ECD).

Occorre, da una parte, garantire l’utilizzo di ogni organo, anche di quelli marginali, compromessi da complesse reazioni biologiche e dai processi caratterizzanti il prelievo e la conservazione. Dall’altra, è necessario ottimizzare l’outcome del trapianto stesso. In questo contesto, risulta fondamentale agire su:

  • la gestione e l’implementazione delle procedure esistenti, come, fra le altre, quella del trasporto
  • le nuove strategie per il ricondizionamento degli organi, come la perfusione degli stessi, sia nel donatore (in-situ) che dopo il prelievo e prima del trapianto (ex-situ). Questo approccio si afferma come una delle possibili strategie per: il recupero degli organi, il mantenimento, la valutazione e il trattamento degli stessi per il trapianto, al fine di favorirne l’esito positivo.

Aferetica si propone di contribuire a una concreta svolta nella disponibilità degli organi trapiantabili e nell’esito dei trapianti stessi, sviluppando soluzioni terapeutiche complete dedicate a:

Organi

  • IN-SITU L’evoluzione del condizionamento In-Situ, unendo sistemi Aferetici di depurazione all’assistenza ECMO durante le procedure di NRP (Normothermic Regional Perfusion)
  • TRASPORTO con moduli dedicati alla conservazione degli organi in un ambiente controllato e protetto durante il trasferimento verso il centro trapianti
  • PERFUSIONE EX-SITU Lo sviluppo di sistemi completi per il mantenimento e il ricondizionamento di organi Ex-Situ, con apparecchiature, contenitori, circuiti, cannule, liquidi dedicati, moduli di trasporto e sorbenti, che integrino perfusione e rimodulazione della risposta infiammatoria

Pazienti

  • Terapie aferetiche dedicate al paziente, che lo aiutino ad affrontare i processi infiammatori e le complicanze immunitarie, nelle fasi pre-, peri e post- trapianto.

Trapianto AB0 incompatibile Rigetto anticorpo-mediato

“Diamo più possibilità alla vita”

Trapianto

Le sfide del Trapianto

Attualmente il metodo standard di preservazione degli organi è la conservazione statica a freddo (Static Cold Storage, SCS). Questa prevede un rapido flushing del graft dopo il prelievo, seguito dall’immersione dell’organo in un liquido di preservazione dedicato e dal mantenimento dell’organo in condizioni ipotermiche tramite l’utilizzo di ghiaccio.
L’organo così conservato può essere trasportato dal centro di donazione al centro di trapianto, cercando di mantenere le condizioni ipotermiche.
Sia nella conservazione statica che nel trasporto è fondamentale garantire le condizioni omogenee di temperatura e la stabilità dell’organo, al fine di evitarne danni dovuti ad alterazioni termiche, e a danneggiamenti meccanici o di altro tipo.
Condizioni Target: Static preservation, Abnormal transport conditions
Sistemi indicati: PerTravel®
A fronte della sempre maggiore scarsità di organi idonei disponibili per il trapianto, è stato necessario ampliare i criteri di selezione, con l’obiettivo di aumentare il pool di donatori. A tal proposito vengono presi in considerazione anche organi definiti ‘marginali’, ossia quelli ottenuti da donatori anziani, donatori con comorbidità o donatori ‘a cuore fermo’ (DCD), in passato solitamente scartati in quanto danneggiati da complesse reazioni biologiche. Molti di questi organi possono essere trapiantati, se ne vengono garantite la qualità, la sicurezza e la funzionalità. Pertanto, ripristinare e mantenere la vitalità degli organi con una tecnica di preservazione dinamica, è un prerequisito fondamentale, per l’uso corretto anche di organi marginali, al fine di incrementarne la disponibilità al trapianto.

In aggiunta, tali organi sono aggravati dal danno da ischemia-riperfusione (Ischemia-Reperfusion Injury, IRI), che rimane un importante fattore di rischio per gli ‘organi marginali’, limitando il successo del trapianto e la sopravvivenza dell’organo e/o del ricevente, sia nell’immediato post-intervento, che a lungo termine.
In particolare, l’’ischemia’, rappresenta una mancanza di apporto del sangue che si traduce in una carenza di ossigeno e glucosio, necessari per la sopravvivenza cellulare e tissutale. A livello cellulare, l’ischemia porta al metabolismo anaerobico e si attivano vari meccanismi che portano a morte cellulare. Parallelamente si verifica un accumulo di sostanze tossiche (citochine, sistema del complemento) che portano ad un elevata tossicità cellulare.
Il ripristino del flusso sanguigno (riperfusione) al tessuto ischemico determina un apporto di ossigeno e nutrienti al tessuto e alle cellule danneggiate dall’ischemia. D’altra parte questo determina la messa in circolo di sostanze tossiche accumulatesi durante il periodo di no-flow, le quali richiamano ulteriori sostanze pro-infiammatorie, amplificando ed esacerbando il danno ischemico.
L’utilizzo di sistemi di perfusione di organi in ex-situ rappresenta un aspetto fondamentale per incrementare il numero, la qualità e la sicurezza dei trapianti di organi solidi.

Trapianto Perfusione ex-situ

Condizioni Target: Danno da Ischemia-Riperfusione, Condizioni anomale di trasporto Conservazione statica e dinamica
Sistemi Indicati: PerLife®, PerSorb®, PerLungs®

Sistemi terapeuticidedicati al Trapianto