Trapianto

“Approccio preventivo e terapeutico al Trapianto. Dal trasporto alla perfusione ex-situ di organi destinati al trapianto, fino alla rimozione di complessi autoimmuni in condizioni di rigetto”.

Il mondo del trapianto oggi
Il trapianto d’organo è la terapia gold standard nei pazienti con insufficienza d’organo terminale. Ad oggi il numero di organi disponibili al trapianto non soddisfa la reale richiesta e questo comporta un impatto sulla mortalità dei pazienti in lista d’attesa.

Trapianto Uomo

Occorre quindi aumentare sia la qualità e la sicurezza degli organi destinati al trapianto, sia aumentare il pool di donatori reclutando organi marginali, utilizzando graft non ottimali o compromessi (Extended Criteria Donor, ECD).
Risulta quindi di fondamentale importanza agire su tutte le fasi del processo: dal trasporto alle modalità di conservazione e trattamento degli organi, fino al paziente.

Terapie di Aferesi Dedicate ai Pazienti

Per sopperire all’aumentata richiesta di organi disponibili al trapianto e fronteggiare le crescenti liste d’attesa negli ultimi anni è stata introdotta la metodica di donazione di organi da donatori incompatibili.
Il trapianto di rene in un soggetto AB0 incompatibile comporta l’immediata aggressione da parte degli anticorpi del ricevente nei confronti dell’organo trapiantato, portando al rigetto dello stesso. In questo caso è necessario quindi instaurare sul ricevente un trattamento desensibilizzante, che ha inizio circa un mese prima del trapianto.
In particolare, prima dell’intervento il ricevente viene sottoposto ad alcune sedute di plasmaferesi, con l’obiettivo di rimuovere dal sangue del ricevente gli anticorpi, minimizzando il rischio di rigetto nei trapianti AB0 incompatibili. Parallelamente, tre settimane prima dell’intervento, si avvia nel ricevente la terapia immunosoppressiva con i farmaci, necessaria per spegnere la produzione degli anticorpi indesiderati.

Molecole da eliminare: IgG; IgM
Terapie Indicate: Double filtration plasmapheresis (DFPP), Cascade Filtration (CF)

A seguito di un trapianto, tutti i riceventi sono a rischio di rigetto dell’organo trapiantato: il sistema immunitario del ricevente riconosce il trapianto come ‘non-self’ e questo determina l’attivazione del sistema immunitario.
La forma acuta di rigetto anticorpo-mediato (AMR, Antibody-Mediated Rejection) è una condizione clinico-patologica grave e potenzialmente fatale che, in seguito a un trapianto, può condurre a un rapido deterioramento o persino alla perdita completa dell’organo innestato. L’AMR acuto colpisce soprattutto i pazienti sensibilizzati ai loro donatori, ossia quei pazienti che, a causa di precedenti trapianti, trasfusioni o gravidanze, possiedono ‘anticorpi donatore-specifici’ (DSAs) che, legandosi agli antigeni presenti sull’organo del donatore, innescano l’attivazione incontrollata del sistema del complemento, provocando una reazione immunitaria che finisce per danneggiare l’organo trapiantato. Esistono poi casi in cui gli anticorpi DSA si sviluppano de novo a seguito del trapianto d’organo e attraverso vari meccanismi, inducono al rigetto. Il trattamento per questa tipologia di rigetto prevede la somministrazione di farmaci immunosoppressori, immunoglobuline endovena, anticorpi monoclonali e plasmaferesi, con l’obiettivo di rimuovere velocemente ed efficacemente gli anticorpi coinvolti nel processo di rigetto.

Molecole da eliminare: IgG
Terapie Indicate: Double filtration plasmapheresis (DFPP), Cascade Filtration (CF)

Trapianto Ricondizionamento