Siamo orgogliosi di annunciare che da oggi la lotta alla Sepsi, prima causa di morte ospedaliera al mondo, ha un nuovo alleato. Aferetica ha infatti siglato una partnership esclusiva di ricerca con Abionic, innovativa Start-up elvetica, per la diagnosi precoce della Sepsi.

La partnership è un’anteprima mondiale ed è stata presentata in questi giorni al primo congresso nazionale di Area Critica, in programma a Bologna il 5 e il 6 dicembre, dove sono attesi oltre 600 esperti nazionali e internazionali. Il congresso, nato su iniziativa del Prof. Vito Marco Ranieri, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Terapia intensiva Polivalente del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, e dei Proff. Stefano Nava (Pneumologia Sant’Orsola, Alma Mater Università di Bologna) e Giuliano Bertazzoni (Medicina d’Urgenza Policlinico Umberto I, Sapienza Università di Roma), vede al centro una nuova visione multidisciplinare e integrata del paziente ‘critico’ ed è destinato a divenire un appuntamento annuale.

“Come riconosciuto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la diagnosi precoce della sepsi è una delle più importanti sfide per i clinici, non esiste infatti un singolo segnale o un unico preciso sintomo per riconoscerla.” È il commento di Mauro Atti, Amministratore Delegato di Aferetica “Il sistema che viene presentato in questi giorni al Congresso di Area Critica di Bologna prevede una tecnologia realmente ‘disruptive’. Applicando infatti nanotecnologie avanzate – una sorta di microchip – è in grado di effettuare una diagnosi efficace, in circa cinque minuti, al letto del paziente. Analisi di questo tipo richiedono oggi ore di lavoro, con grandi apparecchiature, in laboratorio. Per intenderci, se parlassimo di computer, sarebbe come passare ‘dalle valvole al microprocessore’. Con queste premesse, siamo particolarmente orgogliosi della partnership con Abionic.”

Il sistema diagnostico funziona con una singola goccia di sangue, facendo ‘girare i reagenti’ su un circuito stampato di pochi millimetri, per quantificare la presenza della molecola PSP – Pancreatic Stone Protein – proteina prodotta dal pancreas, la cui concentrazione nel sangue aumenta nelle primissime fasi di sviluppo della sepsi. L’analisi, secondo i dati di studi clinici già pubblicati, consente di identificare precocemente i pazienti a rischio di sviluppare una disfunzione d’organo correlata all’infezione, patologia potenzialmente letale.